Ristrutturare pensando alla sicurezza: l'adeguamento sismico degli edifici
Rinforzi in Fibra di CarbonioQuando si opera una ristrutturazione importante su un edificio è doveroso verificare in quale zona sismica ci si trova: se ad alto rischio sismico (zona 1 e zona 2), medio (zona 3) o basso (zona 4). Rendere sicuri gli edifici dal punto di vista sismico è fondamentale se si vogliono evitare danni alle persone o agli edifici durante eventi calamitosi come i terremoti.
Il primo passo è migliorare il livello di conoscenza dell'edificio e rilevarne le anomalie e le vulnerabilità, strutturali e non strutturali, ricorrendo a vari sistemi d’indagini. In questo modo è possibile agire dov'è realmente necessario per garantire la sicurezza in caso di sisma. Come, ad esempio, scegliere la tomografia sismica che offre la possibilità di creare un'immagine del manufatto indagato, all'interno della quale saranno riprodotte tutte le anomalie presenti. Lo scopo è di determinare un dettagliato andamento della distribuzione di una proprietà fisica quale la velocità delle onde sismiche o l'attenuazione.
Le operazioni necessarie a portare la struttura ai livelli di sicurezza richiesti dalle norme vanno definiti caso per caso dal tecnico del progetto che valuterà secondo le tipologie di intervento da adottare e i livelli di sicurezza che si possono acquisire. Per finire non bisogna dimenticare un ulteriore vantaggio: quello economico. Il Sismabonus è la detrazione per gli interventi relativi all’adozione di misure antisismiche (articolo 16, comma 1-bis, Dl 63/2013) per le spese sostenute per lavori antisismici realizzati sulle parti strutturali degli edifici o complessi di edifici collegati strutturalmente. A seconda dell’intervento, le detrazioni sono del 50-70-80% per le case e del 50-75-85% per i condomini, per una spesa complessiva non superiore a 96.000 euro per unità immobiliare e per ogni anno. Il Sismabonus consentirà la detrazione del 70% solo intervenendo su struttura, elementi prefabbricati, impianti e macchinari.
COME OPERIAMO IL RINFORZO STRUTTURALE
Trattandosi di ristrutturazioni, che spesso potrebbero essere anche effettuate su edifici storici o dal valore architettonico, bisogna porre particolare attenzione affinché gli interventi di rinforzo strutturale non siano finalizzati solo al raggiungimento della sicurezza, ma anche al rispetto delle tecniche costruttive originarie garantendo possibilmente reversibilità e bassa invasività dell’intervento.
Tra i materiali capaci di una buona resistenza sismica e una bassa invasività FATTORI propone i materiali fibrorinforzati a matrice polimerica (FRP), in particolare i rinforzi in fibra di carbonio. I vantaggi sono svariati: elevate prestazioni meccaniche di resistenza, adattabilità di forma, durabilità nel tempo (ad esempio la fibra di carbonio non subisce trasformazioni chimiche nel tempo come il calcestruzzo e non è soggetto a processi di ossidazione), leggerezza e bassissima invasività e velocità di posa in opera. Per questo usando questa tecnologia è possibile intervenire “chirurgicamente” sugli edifici esistenti, senza sgomberarli e senza produrre disagi per i fruitori.
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